Biografia


Nasce in Amelia (Umbria), frequenta l'Istituto Statale d'Arte di Terni,

dove presto interrompe gli studi per dedicarsi ad un'arte più incisiva

al fine di concretizzare il proprio processo creativo attraverso esperienze nuove,

intese come ricerca di un'immagine inedita del colore e dello stile figurativo.

Prima mostra personale a Parigi nel 1975.

Nel 1996 conosce il critico d'arte Federico Zeri, ne nasce un connubio che dura fino alla morte del critico.

L'entusiasmo per la tecnica "Sanguigna" suscita nel maestro grande considerazione,

riconoscendo nell'arte di Severino Della Rosa, serio motivo di apprezzamento e stima,

tanto è vero che conserva nel suo studio il quadro "Pozzo di via Cavour"  1990

come opera di autentico valore artistico da definirlo "finissimo disegno".

Successivamente, a fronte di un impegno intenso e suggestivo,

nel decennio 1997-2007 colma la propria ansia inventiva dedicandosi a volti e a paesaggi,

realizzati attraverso la tecnica del "pastello" già di per se stessa oltremodo severa,

pur tuttavia sensibile come sempre alle attese,

al soddisfacimento privilegiato dell'osservatore attento e scrupoloso,

un'opera partecipativa soprattutto contemplata da una raffigurazione assimilabile al vero.

Ora, dal 2008, l'artista con la tecnica del pastello propone scorci immaginifici d'arte contemporanea

che non si collocano più nel figurativo, ma spaziano sullo sviluppo,

nei valori assoluti della fantasia come a voler stendere un ponte d'eccezionale portata, nel proporre un'arte nuova,

immediata, di dialogo assoluto, gioiosa per chi guarda,

 capace di attraversare l'aspetto più intimo e nascosto della fantasia.

Ora, dal 2013, l’artista con le tecniche del pastello e dell’acrilico propone immagini d’arte contemporanea che non si collocano più nel figurativo, ma spaziano sullo sviluppo, nei valori assoluti della fantasia come a voler stendere un ponte d’eccezionale portata, nel proporre un’arte nuova, immediata, di dialogo assoluto, gioiosa per chi guarda, capace di attraversare l’aspetto più intimo e nascosto della fantasia.